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XXXVIII > Il Male Armonico – 20

Una sacra fiamma riunificante sia dunque la nostra guida. Il pianeta che ci accoglie deve essere condotto sulla strada di un bene universale sostenibile. Abbiamo il dovere di proteggerlo, mettendoci anche da parte, e lasciare che naturalmente rinasca, che risani finalmente quelle profonde ferite a causa delle nostre imperdonabili superficialità e degli irrefrenabili sconsiderati e fagocitanti egoismi. Le ingenti energie e i poteri di cui disponiamo vanno organizzati ed utilizzati al meglio, scongiurando divengano le nostre fatali debolezze. 

Costruiamo quindi le condizioni effettive per la libertà, nella giustizia, e per una nostra serena indipendenza essenziale. 

Ripartiamo dal centro armonico delle nostre stesse individualità. Siamo corpi vitali in cammino per il compimento materiale dello spirito nella comunione delle diversità. E così procediamo attraverso i fulcri familiari e i piccoli gruppi comunitari, approdando alla rifondazione armonica di sistemi societari più ampi e complessi. E da lì possiamo validamente ritornare alle nostre singolarità. Ammiriamole, mentre rifioriscono nell’accogliere in sé l’universale. Ogni dimensione dell’io, sciolta dal maleficio del possesso, raccoglie allora e riflette l’universale.

Risaliamo all’unità originaria di un nucleo comune fondante. Infiniti corsi di vita, meravigliosamente convivendo, sgorgano dalla nostra sorgente. Siamo risvegliati nell’universalità essenziale. E siamo accesi nello spirito per il compimento armonico della pace.

Con fede, e rinnovato ottimismo,  ancora viviamo per lasciare. Passa ai nostri figli, e a quelli che dopo di essi verranno, la cruciale testimonianza di un dominio giusto sulla terra. Con fondata speranza, alle onde richiamanti dell’ultimo glorioso tramonto, compiamo e consegnamo presente la realizzazione armonica dell’umanità.

Questo il dono che, nell’eterno nostro adesso, divinamente ancora riceviamo. 

(aulicino)