XXIII > Il Male Armonico – 05
Questo è il tempo. Tra note ancora sommesse, eppure il tempo è già stato annunciato. Discendendo piove la “buona novella”. E tutto inonda, forse anche a tratti in apparenza severa, ma sempre in fondo dissetando, incondizionatamente, mentre rinnova le coscienze.
Un lungo vecchio amato inverno, fin quasi all’anima, congela i corpi. Senza ripari, siamo ovunque esposti. Eppure anche rigogliosamente in grembo conduce, dentro la terra e nei nostri stessi corpi, il calore di un paradiso pronto a risorgere.
Un motivo di gioia è già in viaggio. Dall’infinito un’onda è verso il nostro orizzonte. Ma con sé porta anche un nuovo dolore. È la necessaria ferita con cui dover convivere e per la quale, senza facilmente dimenticare, potremo meditare su nostre mancanze e colpe.
Quanto più umilmente sapremo affidarci alla saggezza, ricostruendo liberi dai riconosciuti errori; e quanto più risolutamente, attraverso la donazione dei nostri tesori, rispettosamente nell’amore attueremo la Via Maestra Discendente, tanto più allora potremo sperare e, nella luce vera del bene, assisteremo alla rifondazione della nostra Umanità.
Nell’Armonia, pace universale dei viventi, la Rinascita sempre attende. Ed è già qui. È adesso. È in noi. Ed è tra di noi.
(aulicino)