XLV > Il Male Armonico – 27
Il male armonico distrugge, ma anche ricrea. Sin dal principio separa, ma anche riunisce.
A ogni sventura che sopraggiunge, altre ne seguono. E dissennate discordie, da flebili scintille, presto ovunque nel panico s’infiammano.
Ma nel grembo delle tempeste, al tempo stesso, come nell’oscurità tra le stelle, luminosa sempre si prepara la gioia di un nuovo adesso.
Umani tra i viventi, tendiamo qui e ancora a soffiare sulla parte disarmonica di quel sacro male in fiamme.
Al possibile ultimo spirare dei cicli naturali è vero che poi giunge la Rinascita. Ma intanto, rapiti dai vani incanti, pericolosamente rallentiamo la crescita delle nostre coscienze. Sempre più incapaci alla guida, maggiormente compromettiamo la reale sicurezza del nostro personale e comune cammino.
Ci siamo allontanati dallo spirito. Incapaci di manifestare la verità dei sentimenti. Avidi, scagliati sulle tavole delle fumose abbondanze. Svuotato di contenuto ciò che appare. Meno capaci di ascoltare, non riusciamo a scegliere, né a seguire ciò che davvero dovremmo. Non riusciamo a condividere ciò che veramente vale, né a muoverci insieme per cambiare.
Dove siamo? Dove andiamo? Dove e come impieghiamo la preziosità del nostro tempo? Perché lavoriamo? Su quali scale di valori siamo in corsa? Quale eredità pensiamo valga la pena di lasciare?
Smaniamo per quello che non abbiamo, per sbirciare e raggiungere a ogni costo quel che da noi può esser lontano o nascosto. Ma perdiamo poi interesse quando si renda evidente e disponibile. Non riusciamo mai ad accontentarci. Svanisce quell’occasione di scoprire e riscoprire i tesori di quel che abbiamo; di trovare e ritrovare infinite distese nelle gocce anche più piccole e apparentemente finite. E ci ritroviamo compulsivamente a vagare. Rivolgiamo ovunque gli occhi, ma senza mai davvero guardare. Cosa cerchiamo? Cosa ci muove? Cosa meritiamo?
La verità essenziale dell’Armonia si manifesta in un velo che divinamente la nasconde. È sottile, ma ai sensi invalicabile. Eppure soltanto richiede fede e desiderio d’amore per lasciarsi pienamente raccogliere.
Per la Rinascita, che dal cuore vogliamo, ora chiama la coscienza a un cambio di direzione. Nella Via Maestra Discendente per noi si accende il senso della buona e giusta rivoluzione.
Ma quel terribile naturale inviato resta in marcia. Come una fiera innocente, fatalmente attacca quando attaccato.
Anche diffondendo distruzione, la disarmonia non può che sempre lavorare per il sacro disegno armonico.
È la nostra arbitraria e irresponsabile azione disarmonica che dovrebbe invece cessare.
È tempo di rimuovere le muraglie via dai cuori, di liberare le interiorità, di abbracciare la notte e raccoglierne in dono le luci profonde e celate.
È tempo di chiudere gli occhi e amare.
È tempo di agire per la realizzazione della pace armonica.
(aulicino)