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sole tra le nuvole

III > Premessa terza: dalle verità ideali alle verità sociali

E so che siamo in pochi, qui al momento, attivamente ad ascoltare. Non è comune infatti la capacità, se non di fermarsi, quanto meno di rallentare e di condividere quanto raccolto, in modo opportuno ed efficace, secondo un’ardente comprensione di sufficiente spessore. So che siamo in pochi a ritrovarci qui a leggere, esattamente qui, all’altezza di questo “punto”. E chi adesso vi sia giunto sa anche come, dopo la lunga pausa di un respiro notturno, luminosamente allora si ricominci. Accapo e, tutto custodito come storia alle spalle, verso ancora un nuovo punto, si continua nel dono di un altro giorno. Propiziamente – ed è questo uno dei doni naturali dell’Armonia –, ogni verità è innanzitutto dotata di una natura essenziale che non è strettamente né prioritariamente dipendente dalla misura di una condivisione, né tanto meno da altri aspetti accidentali, quantitativi e, comunque, relativi e contingenti. Le verità si trovano infatti ad un livello ideale di base che tuttavia, in virtù di un’assoluta potenzialità, è già per noi pienamente coglibile. Una verità si afferma, senza ancora neppure apparire, negli estremi fondali innanzitutto di una “realtà sommersa”. Può quindi poi anche affiorare alla “realtà storica” sin dall’istante in cui emerga alla palpitante coscienza e consapevolezza di anche un solo essere vivente che la raccolga, attraverso quel tenersi coraggiosamente all’opera nel profondo movimento di un umile, fermo e paziente ascolto.

Ma anche qualcos’altro certamente so: che almeno uno di noi, qui e adesso, tenendo attivi i sensi al servizio dello spirito, profondamente sta ascoltando. Infatti, al di là di un mio apparente condurmi tra questi scritti come autore – essendo in verità un semplice “strumento al servizio” –, di sicuro posso intanto dire d’essere io stesso quel primo “uno” profondamente in ascolto. E se anche uno solo di noi ha potuto così ascoltare e ricevere, l’umanità intera allora, in ciascun vivente, può anche ascoltare e ricevere. 

Nell’essenza unificante, mentre in gloria si innalzano le preziose forme, si rinnovano allora i mille nostri cammini.

Una volta posta come non precludibile la libera affermazione in sé delle verità essenziali – tutte  derivando da una verità unica assolutamente essenziale –, progressivamente esse approdano ad una realtà sempre meno astratta, a partire da quel fondo che può dirsi al confine tra metafisica e fisica. Così procedono in risalita fino alla dimensione più concreta della nostra individualità e, quindi, del nostro tessuto sociale, in quella trama variamente complessa e necessariamente organizzata di molteplici individualità raccolte in una inevitabile trama relazionale. Dal momento però in cui la verità unica, in una qualsiasi sua declinazione essenziale, si lasci raccogliere da chi infinitamente si tenga in profondo ascolto, assumono allora naturale importanza la nostra volontà di partecipare questa fiamma originaria e la misura stessa del condividerla, attivamente comunicando. 

La verità armonica è l’essenza assoluta da sempre a fondamento delle diverse verità essenziali. Queste corrispondono alla natura delle “cose” (sia del mondo esterno che della nostra interiorità), per come esse possono giungerci e venire espresse. Nonostante già si trovino in seno alla nostra realtà, le verità si affermano innanzitutto in se stesse, senza dover dipendere da noi. Eppure, discendendo per noi, non possono che al tempo stesso rendersi anche disponibili e presenti. Le verità riguardano un intero mondo di principi e valori che abbiamo la responsabilità di tradurre nella concretezza delle nostre vite. La loro essenzialità, armonicamente carica di concretezza, è il ponte tra la materia e l’energia, tra il corpo e lo spirito. 

Dal momento in cui una verità venga raccolta o, comunque, una qualsiasi cosa di valore sia ricevuta, emerge allora questa grande nostra responsabilità e l’importanza del nostro viverla e condividerla, con l’incredibile occasione di poter brillare nel mondo come fiaccole di felicità essenziale per il prossimo.

Tuttavia – ferma restando l’indiscutibile rilevanza anche quantitativa e modale che assume ciò che dal fondo appare, come del quando, del dove e delle possibili relazioni –, la diffusione di una verità essenziale, in qualsiasi maniera avvenga, si rivela tanto più valida ed efficace quanto più permanga connessa ad una base primariamente originaria di qualità che, tra gli aspetti che definiscono l’essenza presentandola alla conoscenza, è quella che maggiormente ne garantisce l’efficacia ed il rispetto. 

Ciò che adesso per noi in elementare grandezza si manifesta, nel vestito essenziale di una di queste verità, è l’essenza assoluta della stessa Armonia. 

Per questo siamo tutti chiamati ad ascoltare e seguire la verità unica nella contemporanea e piena riaffermazione armonica delle nostre diverse verità. 

Impossibile far finta di niente. Da adesso, per chiunque in vera apertura sia giunto fin qui, è ormai impossibile. E nel presentarsi di un luminoso frammento soltanto, in verità, nel suo vibrare assoluto, si è già reso possibile anche tutto.

Senza una seria autocritica, senza umile disposizione ed impegno, senza un infinito respiro di pace con noi stessi e col mondo, a cominciare dal nostro prossimo, è impossibile sentirsi davvero a posto con la propria coscienza. E, come il respiro di tutte le verità in una, la coscienza di anche uno soltanto di noi è saldamente connessa alla coscienza stessa dell’intero universo. 

(aulicino)