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XXVIII > Il Male Armonico – 10

Ma al precipitare dirotto dei nembi oscuri, come desideri di cera alle folgori, anche le più alte nostre visioni e proiezioni allora, all’improvviso, tragicamente svanendo trasmutano. 

Illusorie vette artificialmente consolidate, come di presunti supremi enti, e con temeraria insolenza di tutto punto inghirlandate; ed altre sommità ancora, irriguardosamente edificate al saccheggio delle interiorità da nostri insaziabili e sfrenati arrivismi, ecco che tutte si dissolvono, acute volte di cielo senz’aria, rivelandosi fittamente: arse e cupe valli caliginose di triste e dilagante nulla affollate. 

Ecco il cuore battente delle più superficiali aspirazioni. Per cosa abbiamo vissuto? Per cosa abbiamo lottato?

(aulicino)